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Come alle Querce di Mamre
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Assisi, 22 aprile 2024
La generosa e cordiale ospitalià dei frati del Sacro Convento
«[...] Si vada a prendere un po' d'acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa' pure come hai detto». (Gen 18,4-5)
I presidenti delle Pro Loco di Ripacandida e di Assisi, Gerardo Cripezzi e Francesco Fiorelli, Nicola Tricarico e Michele Sinisi, della Pro Loco di Ripacandida, il Presidente del Consiglio Comunale di Ripacandida, Lino Potenza e, in video-conferenza, la Sindaca di Assisi, Stefania Proietti, sono stati ricevuti dal Custode della Basilica di San Francesco, Fra' Marco Moroni, e dal Responsabile alla Comunicazione del Sacro Comvento, Fra' Giulio Cesareo, ai quali dal prof. Tricarico è stata presentata la proposta del progetto provvisorio della celebrazione del Ventennale del Gemellaggio fra la Chiesa di San Donato e la Basilica di San Francesco in Assisi.
Ventennale del Gemellaggio con Assisi
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L'organo virtuale di San Donato
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Wiki loves a San Donato - 27 settembre 2023
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Il Ponte del capello
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Si tratta di un particolare che appena si scorge al lato di una nicchia ricavata nella parete di destra della prima campata della chiesa di San Donato, dove è rappresentato l'Inferno. Il frammento dell'affresco richiama quello analogo conservato invece integro di Santa Maria in Piano a Loreto Aprutino, e che rappresenta la prova a cui vengono sottoposte le anime: esse riescono ad attraversare un ponte, che al culmine diviene sottile come un capello, solo se libere e leggere dai peccati. L’iconografia del Ponte del Capello rimanda alla cultura orientantale, in particolare a quella greco-bizantina e alla tradizione dello zoroastrisma, ma anche alla la Visione di Alberico da Settefrati, cui certamente si è ispirato lo stesso Dante nella Divina Commedia. Nella Visione, il monaco di Montecassino Alberico da Settefrati (1100) descrive un ponte su un fiume, che le anime riescono a passare solo se sono leggere e con pochi peccati. Esse poi sono accolte da un angelo e arrivano al cospetto di San Michele Arcangelo (psicopompo=pesatore delle anime). L'identificazione del frammento dell'Inferno a San Donato con il "Ponte del capello" si deve a Ruggero D'oronzo, con la sua pubblicazione La chiesa di San Donato a Ripacandida. Storia e arte di un santuario lucano dimenticato